Produttori Italiani: B!ST

BIST

Sito www.bist.it
Attivo dal 2006
Fondatore Ettore “karate75milano” Ferro
Modelli in continua evoluzione

Breve storia

B.I.S.T. nasce nel 2006 (credo, ma non sono sicuro) quando nel cazzeggio su youtube vedo, per errore questo video.
La prima cosa che penso è “devo avere uno yoyo”.
Cerco nei negozi ma mi ridono in faccia come se fossi un bambino scemo di 30 anni che gioca con i palloncini, allora comincio a studiare le figure base con un peso di metallo attaccato ad una corda di nylon (lo giuro non è uno scherzo!).
Imperterrito proseguo nella mia ricerca perché mi accorgo che la cordicella e il peso non sono un buon surrogato dello yoyo, trovo al ToysRus un FAST 201 giallo.
Mi sento la persona più fortunata della terra….fino a che non faccio il primo lancio.
Mi ci vogliono un paio di minuti per fare uno sleep e mi accorgo che lo yoyo non è esattamente come mi immaginavo.
Fa un rumore strano come dei sassi dentro ad una lavatrice.
Mi metto d’impegno nello studio dei trick di base e in un paio di ore centro il primo trapezio e già mi immagino a competere con Suzuki per il titolo mondiale.
Centrato il terzo o quarto trapezio mi sorge un dubbio, “ma è normale che il mio strepitoso 201 giallo dopo 5 secondi di sleep mi muoia sulla corda come un assetato nel deserto?”.
Riguardo il video di Suzuki e mi sembra, ma è solo un dubbio, che il mio fast e lo yoyo del campione del mondo abbiano un comportamento sulla corda leggermente diverso………
Da principio attribuisco la mancanza di sleep non allo yoyo ma al mio modo di giocare; quindi mi sparo 100 trapezi (contando solo quelli riusciti) ogni sera come allenamento.
Ad oggi è l’unico trick che mi riesce (stiamo messi bene!).
Avendo consumato tutti i cordini mi vedo costretto ad acquistare altri 201 per avere cordini di riserva. Il mio 201 col passare dei giorni comincia a deludermi e penso che si può fare qualcosa per migliorarlo.
Cerco su Google “fast 201” e salta fuori il pdf di Niubi su come modificarlo. In questo modo scopro anche il sito di yoyomaniacs e capisco che non sono solo.
Faccio la prima MOD sullo yoyo e vedo che le cose cambiano. Da quel giorno ogni volta che vedo uno yoyo il primo pensiero è “come potrei moddarlo?”
Galvanizzato da tutto questo nuovo mondo, e spinto dall’indole veneta del “faso tuto mi”, mi convinco che posso costruire uno yoyo migliore del 201 (e capirai che sforzo!)
Nel frattempo ordino dei cordini e un kickside, grazie alle recensioni di Siminitto, e un Pyro direttamente dalla H-spin Svizzera.
Nel giro di un mesetto ho già una discreta collezione, che consta di una decina di yoyo, alla quale presto si sarebbe aggiunto il primo yoyo fatto da me.
Il proto del mio primo yoyo, che inizialmente penso di chiamare Mostro, me lo faccio da un pezzo di 11S che scavo con un cacciavite attaccandolo la coppa ad un trapano.
Il risultato è una cosa che sfigura persino di fronte al 201, il che è tutto dire.
Gira storto ed è pesantissimo.
Guardandolo però una vocina mi dice “si può fare” e così mi affido ad uno dei miei fornitori per fare la prima run del mostro a controllo numerico.
I 10 yoyo che ne seguono mi costano una cifra superiore ai 1000 euro e pesano circa 96 grammi.
Malgrado ciò giocano discretamente e mi convinco a fare una seconda run alleggerendoli fino a 69 grammi.
Nonostante ancora non avessi capito come funzionava uno yoyo e come ci si giocava avevo avuto l’immodesti di costruirne uno, la cosa davvero insolita è che funzionava!
Esaltato dal mio yoyo, lo propongo al forum inventandomi una storia di contorno che non sta ne in cielo ne in terra.
Ci butto dentro intrighi, spionaggio, una fantomatica ditta diretta da un personaggio misterioso, ignaro del fatto che la comunità degli yoer, benché vasta si consoce tutta.
Mi sgamano in un secondo e sta per finire male, molto male. Interviene Steeeve che, mosso a pietà, accetta di prendersi un tè con me.
Il giorno dopo scrivo un post sul forum dove ammetto i miei errori e, invece di bannarmi a vita, i ragazzi si dimostrano molto magnanimi.
Da lì, e grazie all’esperienza dei ragazzi del forum, arricchisco la mia scarsa esperienza negli yoyo, mi metto a fare delle mod e qualcuna funziona pure.
Ora il mio impegno è diretto al capire come funzionano gli yoyo, qual è la fisica che li governa e soprattutto come cambia il loro comportamento al variare della distribuzione dei pesi, appena lo capisco ve lo faccio sapere.

Scheda

Nota
Ettore produce yoyo alla velocità del suono e sarebbe impossibile metterli tutti! Lui si definisce uno yoyotaio, una sorta di artigiano dello yoyo.
In questa visione più creativa del produrre i nostri amati vorticanti oggetti egli ritiene “già vecchio” uno yoyo che ha appena creato.
Consiglio di visitare il sito ufficiale per tenere il passo con il “vulcano”
Ettore!
(Adso)

Pegasus
Material: Ergal 7075 T6
Weight (g): 69
Width (mm): 43.4
Diameter (mm): 54.2
Gap With (mm): 3.60
Bearing Size (Inside x Outside x Width in mm): 5x11x5
Response: Thin Dif-pads
Coating: Ghost – Anodizzato Antracite

Il Pegasus è uno yoyo nato vecchio, troppo pesante, troppo grosso e con un gap troppo stretto. Gioca ma non un gran che bene. Non ha evidenti qualità.  Le serigrafie le ho fatte io e sono decisamente elementari. Ci sono dei giocatori che lo adorano, non ne ho ancora capito la ragione.

Intervista a karate75milano

karate75Milano

Raccontaci qualcosa di te

Ho 33 anni (ancora per poco), sono nato a Rho, e vivo ad Arluno.
La mia grande passione sono sempre state le arti marziali, le studio da quando ho 11 anni.
Ho insegnato Karate Shotokan e Kikcboxing. Ho studiato a livello agonistico judo, kykushinkay,
BJJ e Kickboxing. Tutt’ora insegno, a tempo perso. Ho molti interessi, so fare tutto ma male!
Mi piacciono le biciclette, non sono un gran corridore, ma me la cavo nel modificare telai e costruire cicli particolari, qualcuna mi è uscita anche bene.
Il mio vero lavoro è la progettazione e costruzione di brocce, utensili usati per lo più per la creazione di profili all’interno di fori passanti.
Mi piacciono gli yoyo e trovo affascinati le regole fisiche che li governano, anche se non le ho ancora capite.
Vorrei conquistare il mondo ma non so esattamente cosa farmene dopo.

Da dove deriva il nome B.I.S.T.?

Mi sono sempre piaciuti gli acronimi, e dovendo creare un nome mi piaceva l’idea di una sigla corta che significasse qualcosa. Non mi è mai piaciuto il nome “yoyo”, l’ho sempre trovato infantile e quindi, soprattutto con gli amici, ho cominciato a parlare di spinning tools, di utensili rotanti. Così la “S” e la “T” erano state assegnate! Essendo sempre stato un fervido sostenitore del Made in Italy, la “I” trovò presto la sua collocazione. Ora mi mancava solo la lettera iniziale che, da principio, era una “F”, in questo modo usciva FIST, ma mi convinceva poco, e quindi provai un po’ con tutte le lettere dell’alfabeto, alla fine la “B” mi sembrò la lettere che meglio si sposava con le altre lettere dell’acronimo.
Beh “B” come best, il passaggio fu immediato. Alcuni, ancora oggi mi criticano il “best” nell’acronimo, ma io non ho mai pensato che potesse essere offensivo nei confronti degli altri costruttori italiani, e non lo penso nemmeno ora. Ho il massimo rispetto per loro e credo che loro lo sappiano. Mi rendo conto che esiste oggettivamente della presunzione nel nome ma oramai B.I.S.T. è l’acronimo di best italian spinnig tools e credo che lo resterà.

Raccontaci la tua carriera di Yoer

Questa domanda è facile: non ho una carriera. Non so giocare, o almeno so fare veramente poco, purtroppo da quando ho cominciato a fare yoyo il mio livello di gioco è rimasto invariato. L’unico pregio che ho nel gioco è quello di riuscire a capire i vettori di forza durante la rotazione dello yoyo. Questo mi permette di capire la fisica che sta dietro allo yoyo. Non riesco a spiegarvi come succede la cosa, ma succede. Se disegno uno yoyo in sezione su un foglio riesco a sentire nelle mani come girerà il modello reale.

karate75Milano

I momenti più significativi/emozionanti: persone incontrate, eventi

Il momento più emozionante è stato quando Doc Pop mi ha scritto, “I recived the yoyo, it plays pretty good!” è stato fantastico, una sensazione esaltante. Ho davvero avuto l’impressione di aver fatto qualcosa che funzionava. Ma non dimentico tutti gli apprezzamenti ricevuti dai giocatori, soprattutto gli italiani, ogni volta che mi dico che gli piace quello che ho fatto, mi dimentico delle notti passate a tornire e lucidare e dei fallimenti che ho dovuto sperimentare.
Ogni volta che apprezzano il mio lavoro sento che sto camminando nella direzione giusta.

Tra le persone metterei sicuramente Steeeve, senza di lui non saprei nemmeno cos’è uno yoyo e non esisterebbe la bist, da lui è partito tutto e questo non glielo può togliere più nessuno, se non fosse già il presidente lo candiderei a forza per tale ruolo.

Parlando di persone ci tengo a dire che tutti gli yoer italiani ed i pochi giocatori mondiali che ho avuto la fortuna di conoscere e contattare sono persone eccezionali, parlando con loro ti rendi conto che l’affare più grosso lo hai fatto quando li hai conosciuti, che il motivo sia stato lo yoyo è assolutamente secondario.

Ultimo, ma non certo per importanza, metterei Marco, AKA Buttermouse, una persona eccezionale, sempre gentile ed instancabile che ha dato alla bist quel tocco di classe ed eleganza che senza dubbio gli mancava! Ci siamo conosciuti per caso sul forum quando chiesi aiuto per della grafica vettoriale. Ho avuto la fortuna di trovare un professionista eccezionale. Il suo contributo non è ancora evidente, presto lo sarà, ma è senza dubbio una presenza fondamentale.

Tra gli eventi metterei sicuramente gli italiani del 2008, unico vero evento, a parte i raduni milanese, al quale ho partecipato, dove ho avuto l’onore di conoscere molti iscritti al forum. L’atmosfera che si respirava in quel posto era unica, solo chi c’è stato sa di cosa sto parlando.
karate75Milano

Chi ti ha più influenzato ? Quali sono i tuoi maestri?

Come giocatori mi piace un sacco Doc Pop e Brown, ma non essendo un gran giocatore non sono in grado di capire chi è veramente bravo. Carlo Alberto mi ha dato invece la spinta per migliorare i miei yoyo. L’ammirazione che il mondo provava per le sue creazioni mi ha fatto capire quanto importatane può essere un pezzo di alluminio per chi lo sa apprezzare.

Domandona finale: cos’è per te lo yo-yo?

Lo yoyo è un modo per sfogare la mia creatività. Sono macchine tutto sommato semplici che non necessitano di grossissimi capitali per essere realizzati.
Mi piacerebbe costruire navicelle spaziali che possano andare con motori ad improbabilità ma i costi per la loro realizzazione è decisamente maggiore di quelli necessari per costruire yoyo.