autore: ursamaior – data: 17/9/2010
Ieri è arrivato finalmente il mio Cream, colore bianco.
La confezione è sicuramente la prima cosa che colpisce: non una semplice scatoletta di cartone o un sacchetto, ma un piccolo secchiello (tipo barattolino Sammontana) cartonato, di colore bianco e rosa che ricorda una confezione di gelato: Cream.
All’interno lo yoyo è collocato dentro un inserto di schiuma poliuretanica verdina a forma di C che lo tiene ben fermo.
Ma parliamo dell’hardware vero e proprio….
Vale la pena evidenziare in premessa a qualunque altra considerazione che lo yoyo è in delrin, una resina acetalica molto resistente, lo stesso materiale in cui è realizzato l’italico HF. Ma se qualcuno intendesse trovare qualche somiglianza tra l’HF e il Cream si sbaglia di grosso… A partire dalla “consistenza”.
L’HF, forse per via della lavorazione pseudo-satinata sulla superficie delle coppe, in mano sembra “morbido”. Il cream no, assolutamente no… in mano la sua consistenza appare estremamente “dura”, si ha l’impressione che sia impossibile crearvi dei graffi o solchi. Insomma: delrin!!
Che invece l’HF e il Cream siano fatti col medesimo materiale si comprende confrontando quest’ultimo con la superficie vicino al nottolino dell’HF e battendovi sopra l’unghia. Allora sì che HF e Cream mostreranno la stessa durezza.
Detto per inciso, l’effetto “estetico” del delrin sul Cream è lo stesso di quello del Silk, Milk 2% e degli altri yoyo in delrin. E’ l’HF l’eccezione…..
Ma se non avete mai provato un HF, allora il delrin sembrerà una comune plastica, mentre non è così. Questo materiale infatti, in virtù delle sue peculiari caratteristiche si presta ad essere tornito anzichè stampato come i comuni yoyo in plastica. Questo fa sì che possa essere lavorato con maggiore precisione rispetto alla plastica, ma vale la pena sottolineare che il costo della materia prima e della lavorazione sono maggiori (la velocità di rotazione delle frese non può essere la stessa di quella che viene impiegata nella lavorazione dell’alluminio, pena la fusione del materiale che è pur sempre un polimero), il che comporta costi finali nell’acquisto maggiori che per uno yoyo in plastica.



Veniamo alle specifiche dello yoyo:
# Peso 65.40 gr.
# Gap 5.00 mm.
# Diametro 52.04 mm.
# Larghezza 42.34 mm.
Come si può vedere il diametro è molto contenuto, e di parecchio rispetto ai 57,8 mm dell’HF o ai 56,32 mm del Milk 2%, pur senza arrivare ai 50,20 mm del Gungfu. Questo lo rende uno yoyo estremamente manegevole, con una dimensione familiare, essendo comune a molti altri yoyo, ma non propriamente undersize. Diciamo che calza comodamente in mano anche se esse non sono particolarmente grandi.
Lo shape presenta dei rims piatti che declinano prima lentamente e poi sempre più decisamente verso l’asse, ma la forma è quella tipicamente “cicciosa” che piace a molti (io sono tra questi).
Interessante, e in comune al milk, è il SPR costituito da due pezzi di alluminio (uno per coppa) alloggiati in una recessed nel delrin. Sullo stesso SPR è presente un o-ring in silicone blu di sezione abbastanza sottile, ma in grado di dare una risposta efficace. L’asse si avvita all’interno di una “femmina” in metallo collocata nel delrin.
Credo, ma non ci giurerei, che si possa siliconare togliendo l’o-ring esistente. Il problema non è tanto che il solco possa essere poco profondo, quanto che l’o-ring esistente è a sezione circolare, per cui sporge dal suo alloggiamento, mentre la siliconatura porterebbe come risultato ad un anello piatto e ciò, unito al gap notevole, potrebbe rendere difficoltoso far risalire lo yoyo. Ma queste sono “supposte”… Se lo silicono vi faccio sapere.
Il cuscinetto è piatto, di misura C e gira bene già così come arriva, stock, senza necessità di sbenzinature.


Il gioco….
La progettazione dello yoyo è stata evidentemente accurata. Al lancio stacca perfettamente, consentendo tiri anche molto tesi, senza il rischio di ritrovarsi il Cream che viene verso di te, quando lo yoyo arriva al termine della corsa durante lanci frontali. Il peso, unito alla particolare consistenza del materiale, danno l’impressione che esso pesi di più rispetto al reale, cosa che si nota nel gioco, ma senza che ciò costituisca un limite, anzi… Lo yoyo è parecchio stabile, i tempi di sleep sono sufficientemente lunghi e si presta, volendo, anche ad un gioco veloce (ma su questo non sono attendibile per un giocatore veloce, non essendo io un amante della velocità).
La superficie è completamente liscia e il Cream si comporta bene sui finger grind, anche se non si possono fare paragoni con un buon yoyo in alluminio, benchè non sfiguri, anzi. E’ anche presente lo scalino per i thumb grind, ma in tal caso l’antropometria del vostro pollice farà la differenza, perchè, essendo la coppa abbastanza spessa, lo spazio tra il rim e il nottolino non è enorme, con la conseguenza che il polpastrello rischia di urtare facilmente il nottolino, abbastanza sporgente. In ogni caso, a meno di non essere i figli di king kong, non dovreste avere problemi: lo spazio c’è!!
In controrotazione si comporta benissimo e il gap molto largo fa la sua porca figura. Praticamente potete fare un mach 5 con una fune da ormeggio senza che il Cream vi ritorni in faccia.
Passiamo all’unico possibile difetto (dico “possibile” perchè non è stato riscontrato dall’unanimità dei giocatori). In virtù della peculiare lavorazione cui viene sottoposto il delrin, che potrebbe produrre minime deformazioni per il calore generato dall’attrito delle frese, ed a causa del fatto che esso resta comunque un materiale flessibile, non è remota la possibilità che possa vibrare. Lo stesso Paul Yath dichiara di aver scelto personalmente l’accoppiamento delle coppe di ogni singolo Cream, proprio per ridurre al minimo i difetti di settaggio ed avere il massimo risultato.
Evidentemente con il mio Cream deve essersi distratto….. Il mio vibra (quando si dice c..o) e intendo che vibra abbastanza. Niente che infastidisca il gioco, beninteso, sulla corda non si sente nulla ma sui grind lo senti eccome e la loro durata si riduce sensibilmente.
Ed allora da dove esce fuori quel mio giudizio positivo su esposto riguardo ai grind? Semplicemente dal fatto che, munito di nastro di teflon, sono riuscito a registrare lo yoyo fermando definitivamente l’asse. La vibrazione adesso è sensibilmente diminuita e il mio Cream è quasi completamente smooth (ma sono convinto di poter fare di meglio, solo che ora non c’ho voglia, ho già raggiunto un risultato soddisfacente).
Ah, tanto per non smentirmi, mi è capitato che urtasse terra mancando un suicide. Non se n’è nemmeno accorto: si è rialzato, mi ha guardato e mi ha detto “Puoi fare di meglio…”. Nemmeno un segno in controluce con il microscopio elettronico: miracoli del delrin.
Giudizi finali.
Consigliatissimo. Se l’ipotesi di una vibrazione “stock” non vi spaventa e se siete convinti che l’alluminio sia un materiale troppo “freddo” perchè possiate riuscire a mettere l’anima in un trick, questo è lo yoyo che fa per voi. Esteticamente è molto carino (il bianco è molto bianco e il delrin non ingiallisce come il teflon, mentre il nero appare lucido). Il costo è quello di un alluminio di fascia media ed, in termini di gioco, si possono paragonare, con la differenza della sensazione di “calore” che il delrin può dare.
