autore: Siminitto – data: 17/5/2009
Uno dei nomi più lunghi e difficili da ricordare per uno yoyo che sinceramente ho preso più per ingordigia che effettiva attrazione.
Ne avevo sentito parlare molto bene da chi lo aveva provato agli scorsi nazionali, nonostante sia uno dei primi prodotti della Werrd che è una casa emergente deli ultimi anni.
Ha una confezione piuttosto originale: arriva in uno pseudo espositore il legno sottile che raffigura il faccione stilizzato di un figuro con chioma afro.
Lo yoyo ha i Jimmy Hats ovvero una sorta di z-stacks reversibili, nella fattispecie uno giallo e uno nero, cuscinetto beefcake (ovvero 2 cuscinetti sottili affiancati per centrare il cordino), e Ghost pad come sistema di ritorno.
Ha una forma simile al Plug-in ma con la superficie attraversata da solchi come il Project, con la differenza che nel caso di questo yoyo sono molto più larghi e che la superficie dello yoyo non è né anodizzata né trattata in altri modi.
In fase di gioco anche se lì per lì sembra un “macchinone” non è pesante e si comporta molto bene, con un’ottima stabilità e sleeper, anche il beefcake si comporta molto bene nonostante le mie perplessità a riguardo, anche se secondo me con un cuscinetto KK o un Grooved i risultati sarebbero gli stessi o quasi.
Deludente la sua caratteristica principale, ovvero i solchi, che, non essendo abbinati ad altri trattamenti superficiali, non rendono a dovere e i grind sono poco più che sufficienti.
Altro piccolo problema sono i Jimmy Hat, che se usati nella maniera classica ovvero “a funghetto”, per la loro sporgenza fanno sì che vi si incastri il filo involontariamente.
Neanche da dire che con i Jimmy Hat montati i Thumb-Grind sono infattibili, ma, a parte questi piccoli inconvenienti, lo yoyo decisamente mi ha colpito, forse anche perché non avevo particolari aspettative.
Yoyo molto buono. In futuro, terrei d’occhio la Werrd come casa produttrice!